1992 : DOVEVA ESSERE L'EREDE DELLA DELTA HF...

LANCIA HYENA ZAGATO

Siamo nel 1992 quando la Carrozzeria Zagato, terminata la produzione del'Alfa Romeo SZ, decide di proporre una sportiva in piccola serie ancora più esclusiva. La nuova supercar prende il nome di Lancia Hyena ed esordisce ufficialmente al Salone di Bruxelles dello stesso anno, riscuotendo l'ammirazione del pubblico.

L'atelier milanese mette a frutto la propria esperienza nella lavorazione dei materiali compositi, utilizzando in larga misura kevlar e fibra di carbonio sia per la carrozzeria che per gli interni. Il risultato è una coupé compatta dalla linea inconfondibile, che rivela alcune somiglianze con la Lancia Fulvia Sport e l'Alfa Romeo Giulietta SZ create dallo stesso Zagato.

Anche gli interni hanno una impostazione fuori dal comune, con la plancia in fibra di carbonio a vista che ospita nove strumenti analogici a sfondo chiaro. Nessuna traccia delle finiture eleganti tipiche delle vetture di Chivasso: soltanto la componentistica secondaria (comandi della climatizzazione, bocchette, pulsanti) è ripresa dalla produzione Lancia. L'unica concessione al lusso è rappresentata dai sedili sportivi rivestiti in pelle pregiata, ripresi dalla Delta integrale Evoluzione.

La meccanica della Lancia Hyena riprende quella della Lancia Delta HF Integrale, che nei primi anni Novanta è all'apice della popolarità grazie agli innumerevoli successi agonistici. Il propulsore viene potenziato, arrivando a raggiungere i 250 cv di potenza massima. Grazie alla perfetta trazione offerta dalle quattro ruote motrici lo scatto da o a 100 Km/h viene coperto in soli 5.4 secondi, mentre la velocità massima è di 230 Km/h.

La produzione della Hyena è completamente artigianale e i materiali sofisticati (la sola plancia in carbonio costa 7.500 dollari) incidono molto sul prezzo al pubblico, fissato in 75.000 dollari di allora. Ne vengono assemblati soltanto 25 esemplari, commercializzati dalla stessa Zagato e acquistati prevalentemente da facoltosi collezionisti stranieri.

Purtroppo l'uscita di scena della Lancia Hyena rappresenta la fine prematura delle sportive artigianali italiane. A conferma della bontà delle linee, Zagato ne riprende il design per la concept car Zuma, presentata al Salone di Bruxelles del 1998 ma basata questa volta su meccanica di derivazione Audi.
Fonte : http://www.auto-classiche.it - articolo di Giacomo Arosio